Il Diavolo con le Zinne

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Regia: Francesco Facciolli
Compagnia: Il Teatro dei Picari
BIGLIETTERIA DEI TEATRI
Piazza Mazzini, 10 - Macerata.
La biglietteria è aperta il lunedì dalle 17 alle 20 e dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
Contatti:
tel: +39 0 733 230 735
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"Parlare è inutile perché l'umanità è sorda" è forse, più di ogni altra cosa, la frase che riesce a racchiudere il senso profondo di questa straordinaria Opera di Eduardo. Scritta e ambientata nei primi anni del secondo dopoguerra "Le voci di dentro" è una commedia colma di sfumature, intensa e attuale. Le atmosfere Pirandelliane, di cui il testo è già profondamente intriso, sono state lo spunto dal quale è partita l'idea registica, che si è tradotta in una messa in scena realistica ma surreale al tempo stesso.
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Si inaugura con il violoncellista russo, leggenda del concertismo internazionale Mischa Maisky, nome leggendario nel panorama mondiale che sarà in Italia solo al Ravello Festival e alla GOG (Giovine Orchestra Genovese). Sessantasette professori d'orchestra, oltre al direttore, e al solista: sul palco del Lauro Rossi si esibiscono ben 69 musicisti di impareggiabile livello. La Nordwestdeutsche Philharmonie è la quinta orchestra più invitata al mondo e, con Maisky, Macerata è una delle tre esclusive tappe dell'attuale stagione in Italia. Maisky e l'Orchestra eseguiranno musiche di Brahms, Schumann e la celeberrima Quinta di Beethoven.
Un agente immobiliare quarantenne, viene invitato a cena dalla sorella e dal cognato, entrambi docenti a Parigi e genitori di due figli. Alla cena partecipa anche un amico intimo d'infanzia della sorella, orchestrale in un'orchestra sinfonica. In attesa della ritardataria moglie, l'agente immobiliare si trova al centro dell'attenzione in quanto la coppia, sta per avere un bambino. Tutto procede per il meglio sino a quando
l'evolversi della serata tocca un argomento che dà il via a una serie di situazioni paradossali: il nome scelto per il nascituro. La teatralità più originale viene raggiunta soprattutto quando i toni iniziano ad esasperarsi favorendo le risate (qualche volta un po' amare) dello spettatore e scoprendo i lati caratteriali "reali" dei personaggi, tenuti nascosti fino a poco prima. Il finale per alcuni, costituirà una vera sorpresa da più punti di vista.
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Una terribile tempesta fa naufragare la nave sulla quale viaggiano Viola e Sebastiano, due gemelli molto uniti per la prematura morte dei loro genitori. Raggiunte le coste dell'Illiria, Viola, che si è salvata grazie all'aiuto del capitano della nave, travestita da ragazzo con il nome di Cesareo, entra al servizio del Duca Orsino, di cui si innamora. Orsino che vive un amore sofferto e non ricambiato per la bella contessa Olivia, non immaginando il travestimento del giovane paggio, lo fa subito suo confidente. Cesario viene utilizzato dal Duca come messaggero delle sue pene d'amore, e Olivia, conquistata dalla suadente voce e dalla grazia del giovane Cesario, se ne innamora. Nei vari incontri, voluti da Orsino per perorare la sua causa, Olivia ha modo di dichiarare il suo amore a Cesario/Viola che ovviamente la respinge.L'improvvisa apparizione di Sebastiano, scampato anche lui al naufragio grazie ad Antonio, sancisce la soluzione finale: Olivia si promette a Sebastiano credendolo Cesario, infatti i due fratelli si somigliano come due gocce d'acqua, o Orsino, riconoscendo come sincero l'affetto del giovane Cesario, cioè Viola, e cedendo alla sua forza amorosa, decide di farne "la padrona del suo padrone", sposandola.
Francesca Dego è considerata la migliore violinista italiana della sua generazione e torna al Lauro Rossi dopo l'applauditissima esibizione del 2012. David Taglioni, direttore artistico di Appassionata, della Dego e della fortunata occasione che la vuole nuovamente sul palco maceratese afferma: "Siamo particolarmente lieti di ospitare le artiste Dego e Leonardi che stanno riscuotendo enorme successo nelle migliori sale da concerto in Italia e all'estero". Giovane di impressionante talento, pupilla del Maestro Accardo, Francesca Dego suona il violino da quando aveva 4 anni: a 5 si è esibita nel suo primo concerto da solista, a 7 con orchestra.
Nel 2008 è stata la prima violinista italiana ad entrare in finale al Premio Paganini dal 1961, aggiudicandosi in quella occasione il riconoscimento speciale 'Enrico Costa' riservato al più giovane finalista.
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Il mercante di Venezia, una delle opere più famose e rappresentate di Shakespeare, messa in scena dalla Popular Shakespeare Kompany e da Silvio Orlando, attore versatile che alterna i ruoli teatrali alle interpretazioni cinematografiche con i più importanti registi italiani. Alla regia Valerio Binasco che scrive a proposito dello spettacolo: "Non avevo mai pensato al Mercante come ad un'opera teatrale che mi potesse interessare direttamente. Questo perché alla sensibilità contemporanea una storia come quella del Mercante e di Shylock sembrerebbe dire ben poco. Piano piano ho capito che forse ero caduto in un equivoco: il Mercante per metà sembra un testo realistico (la storia di Shylock, appunto) e per un'altra metà sembra una favola (la storia di Porzia e dei suoi scrigni). E quindi andrò lì dove le due strade mi condurranno".
LA CATTEDRALE, riscrittura di Notre Dame de Paris di Victor Hugo e dell'Opera da tre soldi di Bertolt Brecht, con una grande ampiezza di prospettiva sottrae la narrazione alla centralità forzata del personaggio di Quasimodo per restituirla a quella coralità che ben rappresenta l'universalità delle grandezze e delle miserie dei vari personaggi su cui agisce Ananke, il Destino. LA CATTEDRALE racchiude la profondità abissale, densa di mistero, di tutte le vite trascorse che l'hanno animata. Ciò che permane è la pietra, imbevuta di ideali, immaginazioni, conflitti, sofferenze e bisogni degli esseri umani. Non può passare inavvertita questa sua possibilità di sopravvivenza. Immersa in un tempo dentro un altro tempo, interstizi di passato e contemporaneità, svelano cosa si nasconde tra le pieghe più riposte, quasi inaccessibili e marginali, così tanto impregnate del nostro presente.
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Apertura della Rassegna Macerata Jazz 2014/2015 al Teatro Lauro Rossi con l'incontro esclusivo tra il jazzista italiano più famoso al mondo, Enrico Rava e il chitarrista brasiliano Irio De Paula. Per i due artisti questo di Macerata è il secondo concerto insieme, dopo quello del 2007 di Camerino. Una produzione di Musicamdo Jazz che vede l'incontro sul palco di due artisti che hanno fatto la storia del jazz. Bossa nova, canzoni e brani originali saranno presentate dall'instancabile fraseggio della chitarra di Irio e dalla tromba di Enrico. Un dialogo musicale, artistico e umano che segna la storia di questo genere musicale
Lo spazio riservato al quartetto d'archi, per questa edizione di Appassionata, punta in alto con il Kelemen Quartet, vincitore del Premio 'Paolo Borciani'2014 a Reggio Emilia.
Barbás Kelemen violino Katalin Kokas violino e viola Oskar Varga viola e violino Dóra Kokas violoncello
Tres brillante e divertente commedia spagnola di Juan Carlos Rubio che racconta una rimpatriata di vecchi compagni di liceo, un incontro dopo tanti anni che riapre vecchie ferite e consolida inaspettate amicizie. La commedia è magistralmente interpretata da uno straordinario cast di attori composto da Anna Galiena, Marina Massironi, Amanda Sandrelli e Sergio Muniz guidati da Chiara Noschese alla regia.
Un uomo, una donna, una società, in perenne orgasmo, e in perenne delirio. Chi non vorrebbe trovare il Punto G ? La caccia al piacere è sempre aperta in una società votata al godimento, a cancellare sacrifici, vuoti e dolore. Chi non vorrebbe essere felice ? Tranne che, forse, la felicita non corrisponde al piacere. Il senso che cerchiamo non è seducibile. Ma stabilisce il confine tra vivere e sopravvivere. Punto G attinge dalla produzione del Teatro canzone di Giorgio Gaber per creare un percorso musicale e narrativo che si avventura tra i picchi e le voragini dei deliri collettivi che chiamiamo "normalità". L'opera di Gaber non viene omaggiata o semplicemente rappresentata, ma diviene ritratto vivido di quella assurda quotidianità che affrontiamo indecisi ogni mattino. E poi il pomeriggio, e poi la sera. Nelle tre parti dello spettacolo che delineano lo scorrere del giorno. Uno come tanti. Seguendo le maschere contemporanee che ci raffigurano. Nel bene e nel male della nostra umanità. Tra slanci e novrosi. E nel rischio di diventare disumani. Sospesi, crudeli, isolati.
Ore 16.30 Serata di Premiazione
Spazio alla danza con Giselle nella lettura che ne fa Eugenio Scigliano per i giovanissimi danzatori dello Junior Balletto di Toscana diretto da Cristina Bozzolini, realtà di punta della danza italiana e fucina di talenti. L'allestimento "risulta essere un gioiello teatrale e coreo-grafico che, oltre a confermare la sorprendente sensibilità interpretativa di una compagnia di danzatori ita-liani under 20, rivela molte cose del suo autore e ci fa intravedere felici promesse per il futuro", scrive la critica Silvia Poletti dopo il debutto dello spettacolo che ben rende il senso universale di questa eterna leggenda di amore e morte, riuscendo a emozionare e commuovere.
Nuova attesa produzione italiana di Giorgio Barberio Corsetti, lo spettacolo prende vita da un testo dell'esordiente autore tedesco associato del Maxim Gorki Theater a Berlino Philipp Löhle, autore che inventa un teatro fatto di sorprese e con ferocia esplora le contraddizione della nostra società votata al consumo.
Genannt Gospodin è un testo inedito in Italia il cui protagonista è un anti-eroe tragicomico che si ribella al capitalismo e cerca di vivere senza soldi trovando finalmente la sua libertà solo in prigione. È una visione spietata dell'umanità sia inquadrata che alternativa che comunque inevitabilmente dipende dai soldi e dal consumo. La scrittura è graffiante, acuta, ironica e pungente. Una galleria di personaggi comici strampalati, miserabili ed idealisti che raccontano il nostro mondo con grande poesia e feroce malinconia.
Gospodin è un personaggio paradossale che esprime la sua poesia con i suoi atti di negazione. Gospodin fa del paradosso il suo modo di vivere. Scritto da Philipp Löhle, giovane drammaturgo tedesco, questo testo per tre attori e tanti personaggi è composto da brevi scene dialogate e da racconti lirici in cui gli altri due attori, un lui e una lei, raccontano le scorribande allucinate di Gospodin nella città che assomiglia ad ognuna delle grandi città in cui viviamo. Gospodin corre, inseguito sempre dai fantasmi di un mondo che non vuole accettare. Gospodin supera cancellate, si perde nei supermercati, tenta di vivere con il baratto, nel bar che frequenta salta sul tavolo per dire la sua. Gospodin è una pura invenzione poetica e paradossale. Gospodin siamo noi, quando vorremmo mollare tutto e vivere in pace, senza il condizionamento, la pressione del guadagno
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8° edizione della Rassegna 'Ci Credo & Ci Rido' curata dall'Anffas. Anno 1890. Non lontana da un piccolo villaggio del Far West, la riserva indiana ospita da tempo la tribù dei Piedi Zuzzi. A causa delle forti piogge, il fiume che attraversa la riserva straripa costringendo la tribù a una fuga precipitosa: i Piedi Zuzzi approdano in massa al villaggio. Le diverse culture dei bianchi e dei selvaggi entrano così in contatto generando, come prevedibile, pericolose scintille. In un clima di reciproci sospetti, diffidenza, minacce e recriminazioni, prende forma una convivenza forzata che porterà a inevitabili sconvolgimenti nel modo di pensare degli uni e degli altri. La "paura del diverso" prende la via del comico, prendendosi gioco di tutti i luoghi comuni che sempre accompagnano il tema dell'integrazione tra culture.
Iaia Forte, pluripremiata attrice italiana, torna a lavorare con Paolo Sorrentino dopo lo straordinario successo internazionale de La Grande Bellezza. Nello spettacolo Hanno tutti ragione, adattamento dell'omonimo romanzo di Sorrentino, Iaia Forte è Tony Pagoda, cantante napoletano all'apice della carriera nella New York degli anni '50, mentre aspetta di tenere il concerto più importante della sua carriera: si esibirà al Radio City Music Hall davanti a Frank Sinatra. Lo spettacolo ha conquistato nel 2013 il pubblico italiano, è stato acclamato dalla critica, ottenendo il tutto esaurito in molti dei teatri dove è stato presentato.
Primo appuntamento della stagione con il Maestro Hubert Soudant per un importante progetto artistico sul classicismo, baricentro e spina dorsale dell'intero repertorio per orchestra. Il programma della serata traccia un avvincente percorso dalle origini alla piena maturità dello stile classico presentando, nella prima parte, la Sinfonia n. 1 in re magg. di Haydn e il bellissimo Concerto per clarinetto K. 622 di Mozart, scritto dal compositore due mesi prima della morte per il clarinettista Anton Stadler e qui proposto nell'interpretazione di Calogero Palermo; nella seconda parte, la Settima di Beethoven, una delle sinfonie più coinvolgenti ed entusiasmanti del compositore tedesco definita da Wagner "l'apoteosi della danza".
Secondo appuntamento con la Rassegna 'Ci credo & Ci Rido'. ‘Questo testo è maturato pian piano, ogni volta che si avvicinavano le elezioni. Mi tornavano in mente le mitiche battaglie della metà degli anni settanta, alle quali io, bambino che abitava vicino alla piazza del paese, assistevo incuriosito e divertito. Il paese si divideva in due schieramenti tanti quanti erano i partiti principali. Da una parte il PCI appoggiato da quasi tutta la classe operaia e dall'altra la DC composta dai borghesi e dalle persone più vicine al clero. In ogni angolo del paese si creavano vere e proprie "logge" all'interno delle quali si dibatteva, si discuteva e si tramava per trovare il modo per arrivare al potere. La campagna elettorale era colorata dalle pittoresche figure presenti in ogni comunità che si rispetti. La perpetua, l'operaio sfruttato, il barista che gestisce il locale in piazza, il sagrestano, il nostalgico del duce ecc.
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Ultimo appuntamento con la Rassegna 'Ci Credo & Ci Rido'. Cosa accadrebbe se in un luogo senza spazio e senza tempo tre esseri umani decidessero di fondere musica, drammaturgia contemporanea e poesia? Delirio sarebbe la risposta più appropriata. Ancora di più sarebbe "Delirio a tre". La musica diventa canzone, la canzone racconta storie, le storie scuotono i sensi, liberano risate, tolgono il fiato. Parole e note continuano a rotolare sul palcoscenico, rimbalzano in platea e suscitano incontri inaspettati. In un percorso delirante tra gag, musica e tanta leggerezza due uomini e una donna, o una donna e due uomini, o tre uomini e una gamba di donna... insomma tre menti malate di teatro faranno rimbalzare lo spettatore per un'ora e venti lungo i tortuosi meandri inestricabili, scoscesi, bui e tempestosi sentieri della psiche umana, lasciandolo senza le forze di ritornare alla propria vita.
Data dedicata al violino; protagonista assoluto del palcoscenico del Lauro Rossi e straordinario virtuoso dello strumento il russo Sergej Krilov.
Affermatosi come uno dei maggiori talenti della sua generazione, Sergej Krylov è ospite regolare delle più importanti sale da concerto europee e ha collaborato con le principali orchestre di tutto il mondo.
Musica senza confini - Dialogo tra Russia e Italia alle ore 17 presso l'aula A del Dipartimento Studi Umanistici in Via Garibaldi, 20 a Macerata il pianista e musicologo Valerij Voskobojnikov incontra il violinista Sergej Krylov.
Prima data del 2015 con il quintetto che vede protagonisti i due più importanti trombettisti italiani, Fabrizio Bosso e Marco Tamburini. Un tributo al grande trombettista americano Woody Shaw, ispiratore della tromba jazz moderna. Fabrizio Bosso e Marco Tamburini sono accompagnati da una ritmica d'eccezione composta dal pianista Luca Mannutza, Francesco Puglisi al contrabbasso e Marco Valeri alla batteria.
1860: il Regno Unito, a causa delle dispute commerciali per l'oppio, è in guerra con la Cina da diciotto anni. A Londra Margaret Wellington, una nobildonna devota ai suoi abiti eleganti, attende con ansia, ormai da diversi anni, il ritorno dal fronte del marito George. A farle compagnia, nelle sue lunghe giornate di attesa e false speranze, c'è Thomas, un giovane, cinico ma fidato maggiordomo, il cui compito è quello di rassicurare costantemente Margaret, leggendo e interpretando, in maniera piuttosto eccentrica e su richiesta della donna, la corrispondenza del marito in guerra. Quello che la signora Wellington ignora è che il marito è deceduto, ma Thomas, per paura di perdere il lavoro, le legge delle finte lettere scritte da lui stesso e, sentendo il peso della menzogna, non sa come rivelare la verità alla donna di cui si è intanto innamorato.
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Il corno: strumento "meraviglioso" dalla natura anfibia - appartiene alla famiglia degli ottoni, come la tromba, ma si lascia facilmente adottare anche da quella dei legni - in grado di compiere sorprendenti metamorfosi fra infinite sfumature di colore, assumendo aspetti ora primordiali, retaggio della sua antichissima origine, ora sofisticatissimi acquisiti nel corso della sua lunga e complessa storia evolutiva.
In Wonder Horn il corno rivela i suoi mille volti attraverso l'arte interpretativa di Alessio Allegrini, uno dei migliori cornisti a livello internazionale già ospite della FORM in qualità di direttore e ora impegnato anche come solista, e grazie ad un programma musicale di grande fascino costruito attorno allo splendido Primo Concerto per corno di Strauss.
programma:
R. Wagner, Idillio di Sigfrido, WWV 103 R. Strauss, Concerto per corno e orchestra n. 1 in mi bemolle magg., op. 11
L. van Beethoven, Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore, op. 60
Soupstars. Un altro importante incontro artistico tra due dei migliori jazzisti italiani di nuova generazione, Gianluca Petrella e Giovanni Guidi. SoupStar è un gioco di parole che vuol significare capacità di mettersi in gioco con ironia e apertura mentale, propensione ad esplorare nuove dimensioni e nuovi linguaggi. Un incontro che permette di esplorare nuove strade del jazz attraverso la libera sperimentazione.
Questa serata è dedicata al grande pianista americano Mike Melillo. Mike, che vive a Macerata ormai da molti anni, presenta alla sua città adottiva due diversi aspetti artistici della sua arte. Nel primo set in solo piano, il pianista ripercorre la sua carriera artistica, ricordando, attraverso varie citazioni, i musicisti con i quali ha lavorato, i grandi jazzisti del passato, gli amici di un tempo che l'hanno accompagnato nella sua straordinaria esperienza musicale e di vita. Nel secondo set propone l'importante collaborazione con i jazzisti marchigiani in particolare lo Spinning Quintet con Massimo Manzi, alla batteria, Gabriele Pesaresi, al contrabbasso, Antonangelo Giudice al sax tenore, Giacomo Uncini, alla tromba.
Straordinario one man show, Giuseppe Fiorello con Penso che un giorno così..., uno spettacolo capace di mostrarne tutte le sue qualità scritto a quattro mani con Vittorio Moroni, regista e sceneggiatore, e diretto dalla regia di Giampiero Solari. Artista celebre e molto amato, Giuseppe, detto Beppe, è capace di attraversare con intensità e uguale talento il mondo del cinema, della fiction e da alcuni anni anche del teatro.
Arvo Pärt: Pari intervallo (1976/1980) versione per bottiglie, pianoforte preparato e marimba bassa; Spiegel im Spiegel (1978) versione per flauto basso e pianoforte; Für Alina (1976) versione per bicchieri, vibrafono e pianoforte;
Matthew Shlomowitz: Left, Right, Up, Down, Pogo (2013) per flauto
Francesco Filidei: I Funerali dell'Anarchico Serantini (2005/2006) per sei esecutori
Frederic Rzewski: Dear Diary (2014) for speaking pianist prima esecuzione italiana
Louis Andriessen: Workers Union (1975) for any loud-sounding group of instruments.
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Socìetas Raffaello Sanzio con Chiara Guidi e Fabrizio Ottaviucci
Tifone liberamente tratto da Joseph Conrad per pianoforte e "viola"; adattamento e regia di Chiara Guidi; musiche originali di Fabrizio Ottaviucci;
Spazio Mirionima / Piazza della Libertà: Partitura per goccia esplorazione di Frediano Brandetti lavoro permutante dalle 20 alle 21 e dopo la fine dei concerti per 30 minuti
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Si è presentato per la prima volta nel 2013 al pubblico della FORM con un'entusiasmante esecuzione del Concerto per violino di Čajkovskij; è poi tornato l'anno seguente a grande richiesta incantando le platee dei maggiori teatri marchigiani con il Concerto di Brahms; ora, Stefan Milenkovich, uno dei violinisti di maggior talento dell'ultima generazione, conferma le sue straordinarie doti interpretative affrontando, insieme all'Orchestra diretta da David Crescenzi, un altro capolavoro: il Concerto per violino op. 47 di Sibelius, fulcro di uno stimolante programma musicale che si completa con l'esecuzione della suite per orchestra dal Pulcinella di Stravinskij. Tutto questo nell'ambito di un progetto di residenza FORM che vede impegnato Milenkovich in una serie di otto concerti in tour per le Marche, masterclass nei conservatori e incontri con gli studenti: una bella esperienza artistica che arricchisce la stagione sinfonica offrendo al pubblico marchigiano l'opportunità di approfondire la conoscenza di un musicista affascinante, versatile e pieno di risorse.
Conclude la stagione Emma Dante, una delle più interessanti e controverse registe italiane, che sceglie di mettere in scena una intensa e coinvolgente "storia matriarcale" di una famiglia di sette donne, Le sorelle Macaluso. Un universo in cui la vita e la morte si confondono indissolubilmente e non ci si stupisce se, chi è morto, si siede accanto a noi e ci prende per mano.
eMPathia Jazz Duo ovvero Mafalda Minnozzi alla voce e Paul Ricci alle chitarre.
Mafalda Minnozzi è la voce, la libertá, il coraggio, l'audacia, l'istinto, l'irriverenza: è la "M" di eMPathia.
Paul Ricci è la chitarra, l'architettura, il pentagramma, il metodo, la ricerca del suono perfetto, la posizione: è la "P" di eMPathia. eMPathia é un progetto musicale nato a Sao Paulo in Brasile, frutto del magico incontro di due artisti internazionali di grande esperienza, diversi per origine e formazione, che dalla metropoli sudamericana hanno iniziato a viaggiare per il mondo realizzando centinaia di concerti, produzioni discografiche, colonne sonore e importanti collaborazioni con grandi artisti di vari continenti.
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Nasce e prende vita a Macerata Pezzi di vita, il tour 2015 di Enrico Ruggeri. L'artista milanese, cantautore, conduttore televisivo e scrittore, ha scelto infatti questa città per allestire il nuovo tour che presenta in anteprima nazionale il 18 aprile al Teatro Lauro Rossi per poi toccare le grandi "piazze" italiane.
Macerata è pronta per accogliere dal 13 al 17 aprile la residenza di Ruggeri che pubblica il suo nuovo album il 14 aprile, il ventiseiesimo realizzato in studio da solista. La carriera di Ruggeri, iniziata negli anni '70, è costellata di successi, anche con brani scritti per l'interpretazione di altri grandi cantanti. Sul palco, dal quale esprime una grande energia nel rapporto col pubblico, per la tappa maceratese è accompagnato dalla sua band. Impegnato in iniziative sociali e di solidarietà con la Nazionale Cantanti e non solo, Enrico Ruggeri esprime dal vivo la carica della sua originale anima rock, alla quale abbina una grande sensibilità melodica e testi capaci di esprimere con intensità sentimenti e passioni.
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Ancora Hubert Soudant per uno stimolante confronto fra due grandi compositori austriaci, Haydn e Schubert, di importanza fondamentale per la storia della sinfonia tra Classicismo e primo Romanticismo.
Dall'ultimo Haydn della Sinfonia "Sorpresa", modello di perfezione e di equilibrio formale dello stile classico viennese maturato in una dimensione di serenità, libertà e sovrana ironia, al primo Schubert della Seconda Sinfonia, teatro di sperimentazione di una nuova via "romantica" dove la complessa personalità artistica del compositore, fluttuante fra incantamenti lirici, dolcissime malinconie e slanci eroici, trova la sua prima convincente forma di espressione.
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Nelle sue stagioni sinfoniche la FORM riserva sempre uno spazio particolare alla sperimentazione di interessanti contaminazioni fra il genere sinfonico classico e altri generi musicali cosiddetti "di confine", come il jazz, il musical, la musica da cinema. Con Danilo Rea Meets FORM: Classic in Jazz la FORM conferma questa linea innovativa, proponendo al suo pubblico un'accattivante rivisitazione in chiave jazz di musiche di autori classici come Čajkovskij, Faurè, Ravel, Puccini.
Protagonista del concerto, realizzato in collaborazione con Marche Jazz Network, il grande pianista italiano Danilo Rea, musicista dai vasti e multiformi interessi culturali che vanta collaborazioni con grandi star internazionali del jazz e con alcuni fra i maggiori cantanti pop italiani, come Mina, Claudio Baglioni, Pino Daniele. Ad accompagnarlo in questa eccitante avventura musicale l'Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta da Stefano Fonzi, arrangiatore e orchestratore dei brani in programma.
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Si chiama "MUSICULTURA START", è l'ultima nata di casa Musicultura, è una nuova postazione di frontiera che il festival apre per esplorare ancor più da vicino, e possibilmente ancor meglio, il terreno culturale e artistico che da sempre gli sta a cuore: quello che vede intrecciarsi musica, parola, voce. MUSICULTURA START desidera incuriosire e, si spera, soddisfare tutti gli appassionati di buone pratiche musicali. Il cartellone comprende sei appuntamenti agli Antichi Forni di Macerata, ad essi è da aggiungerne un settimo, questo al Teatro Lauro Rossi , dove va in scena la prima assoluta di "Cuori Truffati", il nuovo, atteso spettacolo de La Compagnia, firmato da Piero Cesanelli. Questo racconto teatrale vuole sottolineare quanto il sentimento sia fondamentale nella vita di ciascuno di noi. Amori impossibili, amori andati a male, amori persi e ritrovati appaiono in questo spettacolo vestiti dalle più belle canzoni che ci hanno accompagnato in questi ultimi anni.
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I Musei Civici Palazzo Buonaccorsi, il Teatro Lauro Rossi, la Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti e il Teatro Romano Helvia Recina ospitano quattro appuntamenti con i nuovi linguaggi della scena contemporanea che compongono il cartellone di Al Presente - ricerche_nuovi linguaggi_altri percorsi / tracce al femminile, rassegna realizzata dal Comune di Macerata e dall'AMAT in collaborazione con Casa delle Arti, Nessunteatro, Sperimentale Teatro A. 'Dopo la creazione Welcome to my world dedicato all'idea della fine del mondo, del verificarsi di una nuova Apocalisse, prendo nuovamente ispirazione dal rapporto doloroso dell'Uomo con la Natura nella società contemporanea. Ripensare l'opera come un luogo di magia e di perdita di certezze. Dare spazio ad un'arte della coreografia che contenga una componente tecnica rigorosa, sperimentale, attraverso la quale indirizzare una riflessione sul mondo in cui viviamo in rapporto alla Natura e a percepirlo in termini sensoriali.
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"Quando guardiamo gli altri, vediamo una maschera che ne nasconde tante altre, ma ci prestiamo al gioco di credere che quella faccia non nasconde nulla"
Un evidente senso di ineluttabile si cela dietro a questo tragicomico lavoro pirandelliano. Un testo considerato minore, ma che si poggia su una drammaturgia molto vivace ed interessante. Parola e gesto si alternano, si sovrappongono sapientemente in un crescendo coinvolgente. Tutti i personaggi, che si dibattono in situazioni al limite del grottesco, presentano una psicologia ed una modernità attualissime. I personaggi parlano e mentono. La parola diventa maschera, i sentimenti vengono semplicemente descritti, la verità traspare sotto una cortina oleosa ma è impossibile staccarla da ciò che la copra.
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