Grigory Sokolov pianoforte

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BIGLIETTERIA DEI TEATRI
Piazza Mazzini, 10 - Macerata.
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Roma, Ottobre 1943. E' il momento del rastrellamento degli ebrei nel ghetto di Roma da parte dei nazisti. Un piccolo uomo, opportunista e vigliacco, catapultato di colpo in un episodio storico dirompente scoprirà in sé un inaspettato coraggio che gli consentirà un grande riscatto. "Ladro di razza" si ispira alla grande tradizione del cinema neorealista, indagando in chiave tragicomica uno degli accadimenti più bui e vergognosi della nostra storia. Momenti divertenti si alternano alla commozione, regalando allo spettatore tre personaggi difficili da dimenticare: Tito, Oreste e Rachele. Sono loro i protagonisti di questa piccola, minuscola e, per certi versi, ridicola vicenda. Questi tre personaggi, "insignificanti", diventano il tramite per raccontare un´Italia in guerra, allo stremo, ma ancora capace di sussulti d´orgoglio.
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Musical. Siamo in una fattoria dove gli animali, stanchi dello sfruttamento dell'uomo, si ribellano e cacciano il loro padrone. Decidono di gestire la fattoria autonomamente dandosi delle regole e seguendo i sani principi di uguaglianza e libertà. Il loro sogno verrà poi gettato al vento quando i maiali prenderanno il sopravvento. Questi, che erano stati gli ideatori della rivoluzione , forti del potere acquisito, diventeranno sempre più simili al loro nemico: l'uomo. Un testo brillante, ma al tempo stesso molto introspettivo, con riferimenti alla metafora orwelliana ancora oggi così beffarda ed attuale: chi detiene il potere, pur partendo da buoni propositi, si dimentica presto di metterlo al servizio del popolo e ne abusa per ottenere vantaggi personali. Canzoni originali con sonorità folk. Costumi appositamente creati. Realistiche scene. Tutto per un'importante produzione interamente marchigiana.
"Non sarà un concerto, non sarà una commedia teatrale e tantomeno sarà prosa. Ad attendervi - afferma Luigi Fontana - ci sarà una forma di spettacolo originale, che mi auguro saprà suscitare in voi piacevolezza, emozione, malinconia e sorrisi. Ascolterete tanta musica ed un racconto sospeso tra finzione e realtà. Sul palco ci saremo io, mio fratello Andrea, il mio amico Bruno Ballardini e una delicata presenza femminile. Non intendo svelarvi altro. Se la curiosità è ancora un elemento di vita in voi, vi aspetto, anzi, vi aspettiamo in Teatro e sarà anche l'occasione per ricordare insieme, con tutto l'affetto del Mondo, il mio splendido e indimenticabile papà".
Oreste Campese, un capocomico di vecchia scuola che porta nelle piazze di provincia la tradizione secolare del teatro girovago, a seguito dell'incendio del suo capannone, si rivolge al prefetto De Caro per chiedere aiuto. Ne nasce un dialogo dai tratti ironici, ma dal fondo accorato e moralmente rigoroso, sul significato e sulla funzione sociale del teatro e dell'attore, che appare oggi di indubbia attualità. Attorno ai due antagonisti ruotano personaggi emblematici - un medico, un prete, una maestra, un farmacista - ciascuno dei quali porta in scena la logica profonda della propria identità, insinuando il dubbio che il confine tra verità e finzione sia così labile da non consentire di distinguere l'una dall'altra. Di questo vero e proprio manifesto della sua poetica Eduardo negò sempre le ascendenze pirandelliane. Innegabile rimane, tuttavia, la connotazione metateatrale del testo.
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In "Sarto per signora" c'è già tutto l'estro e lo stile di Feydeau: la trama è basata sul classico triangolo adulterino: lui, lei, l'altro o l'altra, ma soprattutto, quello che non manca mai, è la concentrazione di tutti i personaggi in un solo luogo, dove si incontrano tutti quelli che non si sarebbero mai dovuti incontrare: mariti, mogli, amanti, amanti dei mariti, amanti delle mogli. La sua produzione di opere, tutte da ridere, è uno specchio deformato del suo tempo: la Bella Epoque, di quel periodo privo di preoccupazioni, e che sfociò, poi, tragicamente, nella Grande Guerra. Al centro di molte opere di Feydeau c'è la coppia coniugale, in cui si consumano tradimenti, ipocrisie e malintesi. L'irresistibile comicità di Feydeau nasce dal dialogo serrato e dalle battute brevi e pungenti dei personaggi, ma anche dalle situazioni irreali che derivano da equivoci e malintesi.
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Sullo spunto della celebre Die Hose (le mutande) di Carl Sternheim, la commedia sviluppa un intricato procedimento farsesco al cui centro sono una donna, innocente provocatrice, concupita da tutti, e suo marito, un piccolo impiegato di banca, disperatamente teso a far dimenticare al proprio direttore lo spiacevole episodio che potrebbe avere nefasti effetti sulla sua carriera. A scatenare il turbinio smaliziato di provocazioni e tentativi di seduzione è, appunto, "l'incidente" nel quale incorre la procace moglie
del piccolo impiegato che, alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede della banca, alla presenza di tutti i dirigenti e delle autorità civili e religiose, perde inopinatamente le....mutande! Per quanto prontamente superato, l'incidente provoca strane curiosità e segrete voglie tra quanti vi hanno assistito.
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Gl'Innamorati, capolavoro della maturità goldoniana, dalla sua prima rappresentazione al Teatro San Luca di Venezia nel 1759, ha goduto di una costante fortuna scenica. Dalla seconda metà del novecento, in concomitanza con una radicale revisione critica della opera goldoniana, la piéce è stata indagata secondo due prospettive solo apparentemente in conflitto e che ritroviamo nel lavoro sperimentale di Anà-Thema Teatro: quella della commedia dell'arte (che costituisce il substrato di molte opere goldoniane e la sapienza scenica degli attori di tradizione con cui il drammaturgo veneziano si rapportava) e del realismo psicologico (che contraddistingue la famosa "riforma" goldoniana), interrogati da questo duplice punto di vista i personaggi e la loro vicenda rivelano una ricchezza ed una complessità sorprendenti. I due protagonisti Eugenia e Fulgenzio incarnano la passione giovanile nel suo universale carattere di assolutezza.
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In casa Brock ricorre il decimo anniversario di matrimonio di Charley e Myra. I due decidono di festeggiare l'evento invitando i loro più stretti amici ma qualcosa, anzi più di qualcosa va storto e non solo ai padroni di casa. Situazioni paradossali, quasi farsesche che portano alcuni degli invitati a camuffare la verità col solo intento di non rovinare miseramente quella che doveva essere una lieta serata tra amici. Ma a complicare tutto ci si mettono anche i pettegolezzi (rumors, appunto)che circolano sia su Charley e Myra che sugli altri invitati e che emergono o trovano la loroconsacrazione proprio in quella "festosa" occasione...........tra malintesi, imbarazzanti situazioni e colpi di scena si giunge finalmente alla conclusione di tutti gli spiacevoli accadimenti, ma proprio questi saranno stati per lo spettatore i momenti più divertenti ed esilaranti dell'intera commedia. I cosidetti "tempi teatrali", in una rappresentazione di natura comica o brillante, sono di fondamentale importanza: in Rumors trovano sicuramente la loro massima espressione.
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L'associazione "Piombini-Sensini Onlus", con il contributo del Comune di Macerata, festeggia i suoi 120 anni di attività, con una speciale serata evento che vede la partecipazione di Simona Atzori, ballerina e pittrice, priva di braccia dalla nascita, con una perfomance di danza. A seguire un incontro/confronto per condividere con il pubblico la sua esperienza di resilienza. Attraverso la pittura, la danza, gli incontri motivazionali per Grandi Aziende e Organizzazioni, ma anche scuole di ogni ordine e grado, Simona Atzori aiuta impiegati e studenti a migliorare l'atteggiamento verso loro stessi, aiutandoli a cercare nella parte più positiva del loro atteggiamento, il modo per affrontare le difficoltà, o semplicemente a guardare alla vita e alle sue potenzialità. Con la sua testimonianza Simona Atzori - afferma - "desidero comunicare agli altri le emozioni che vivo e trasmettere quel desiderio che c'è dentro ognuno di noi di rendere la propria vita degna di essere vissuta". Ad accompagnare la perfomance artistica di Simona Atzori, due danzatrici della "SimonArte Dance Company": Mariacristina Paolini e Beatrice Mazzola.
La danza di Artemis Danza è la protagonista al Lauro Rossi con Tosca X.
Una delle opere più drammatiche e toccanti della storia del teatro musicale si fa danza, nell'interpretazione di quattordici straordinari danzatori accompagnati dagli allievi delle scuole di danza della città. La coreografa Monica Casadei da diverso tempo sperimenta la contaminazione fra il potere espressivo della danza e quella straordinaria quantità di energia, emozione e passione che caratterizza il mondo dell'opera. Da questa contaminazione è nata la trilogia verdiana (Traviata, Rigoletto e La doppia notte) e ha preso le mosse lo scorso anno il progetto Puccini.
Esclusiva regionale
"Variazioni enigmatiche" è, per ammissione dello stesso autore, il più autobiografico dei testi di Schmitt. Attraverso Znorko e Larsen prendono forma il tradimento, le menzogne, l'amore modesto e lunare, la passione, la solitudine vissuta, le certezze costruite ed il superamento di quelle stesse certezze. Znorko e Larsen rappresentano due modi d'essere e di amare, le tensioni contraddittorie di ciascuno. Il relativismo della "propria verità", così come le rassicuranti convenzioni e ideologie, scricchiolano di fronte alla sconcetante realtà. Attraverso sorprendenti colpi discena, la vita travolge e sconvolge contro ogni possibile pianificazione, mostrando come l'ebbrezza della pienezza passi solo dal brivido di un percorso sospeso sul baratro, dall'assenza di certezze e dalla ricerca della autenticità.
Anno 1890. Non lontana da un piccolo villaggio del Far West, la riserva indiana ospita da tempo la tribù dei Piedi Zuzzi. A causa delle forti piogge, il fiume che attraversa la riserva straripa costringendo la tribù a una fuga precipitosa: i Piedi Zuzzi approdano in massa al villaggio. Le diverse culture dei bianchi e dei selvaggi entrano così in contatto generando, come prevedibile, pericolose scintille. In un clima di reciproci sospetti, diffidenza, minacce e recriminazioni, prende forma una convivenza forzata che porterà a inevitabili sconvolgimenti nel modo di pensare degli uni e degli altri. La "paura del diverso" prende la via del comico, prendendosi gioco di tutti i luoghi comuni che sempre accompagnano il tema dell'integrazione tra culture. Serata a favore di Telethon
L'incontro di Frank con Rita. Lui professore universitario di letteratura, disilluso e stanco del suo lavoro, che maschera la sua mediocrità con modi da poeta incompreso. Lei, una giovane parrucchiera che invece vuole a tutti i costi quell'educazione letteraria che le permerebbe di uscire dal suo "ruolo" di moglie mediocre, nella quale è costretta da una vita grigia, senza prospettive e da un marito ignorante. Rita, pronta a rinunciare al suo mondo allontanandosi da un'identità sociale che la soffoca, anela fortemente una cultura personale che identifica con la sua stessa emancipazione. Frank, all'inizio pessimista sul risultato dei suoi insegnamenti, a contatto con la fresca e prorompente spontaneità (a tratti invadente) di Rita sembra recuperare il suo ruolo di professore e si impegnerà nella sua formazione letteraria, rimanendo spesso colpito dalle doti di lei non avendone trovate di simili tra le donne della sua vita.
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In una società, che oramai, sembra implorare la finzione per raggiungere la felicità convivendo nella costante messa in scena di sentimenti emozioni, anche familiari, Don Giovanni di Molière smaschera questo paradigma di ipocriti comportamenti, di attitudini sociali figlie di una borghesia stantia e decadente divenendo il maestro inimitabile della mimesi. Accumula, dunque, Don Giovanni su di sé, come una cavia, l'ipocrisia del mondo, e diviene consapevolmente la vittima sacrificale e contemporanea della società in cui vive. In sostanza, il personaggio letterario, che attraverso questo sacrificio continua ad essere mito dell'individualismo moderno finisce per immolarsi, rifiutando la misericordia divina, per il pubblico di oggi, e per questo rimanendo mito del ventunesimo secolo;non rimane che sperare che questa spettacolizzazione dei vizi dell'anima crei nel pubblico, indispensabile per il nostro Don Giovanni, un contracolpo di reale riflessione sul senso e il mistero della vita: la salvezza dello spirito è radicalmente legata alla nostra autenticità. Quale migliore augurio per il teatro di oggi. Alessandro Preziosi
Incontro tra generazioni: un attore di grande esperienza ed un attore venuto alla ribalta negli ultimi anni in un simbolico passaggio del testimone. Metti sul palco Vincenzo di Bonaventura, attore, regista di teatro e di cinema, e il giovane Simone Riccioni, volto nuovo del panorama nazionale che, dal 2012, si è affermato recitando nel mondo del cinema, fiction e pubblicità. I due attori presentano i rispettivi lavori e si confrontano sul palco. La serata si apre con lo spettacolo 'Don Chisciotte' di Vincenzo di Bonaventura , un artista a 360° con una carriera tutta in salita per il suo grande bisogno di libertà artistica e creativa, un esempio di attore dalla memoria prodigiosa, portatore sano di quella cultura teatrale in via di estinzione. Un maestro. Uno spettacolo da non perdere. A seguire, proiezione del cortometraggio 'Eccomi' del regista Alessandro Valori e dell'attore Simone Riccioni. Il cortometraggio nasce dall'omonimo libro di Riccioni che ha l'obiettivo di raccontare una storia, la sua storia, divenuta un'avventura meravigliosa, chiamata vita. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Il Teatro della Comunità, un progetto di Di Stefano e Tanya Khabarova, uno spettacolo scritto, diretto ed interpretato dai cittadini. Con la partecipazione dei musicisti Antonio Ferdinando Di Stefano, Sebastiano Pagliuca, Luca Proietti e con la collaborazione di Arte Danza di Valentina Pierandrei, dell'artista Stefano Calisti e della Scuola di Arti Popolari 'Folk in Progress' di Federico Cippitelli. Il Teatro della Comunità è un'esperienza di teatro partecipato e sociale, diventato una ragione di vita per i due ideatori, dove chiunque ha la possibilità di comunicare attraverso il linguaggio teatrale, una proposta tesa a rimettere in gioco il cittadino, tesa a riscoprire l'arte del dialogo, dell'ascolto in una società urlata, una voce diversa alla ricerca dell'accordo, dell'armonia e anche del contrappunto, ma nel rispetto e comprensione reciproca.
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"L'incontro con Silvio Catalini, autore della musica, risale a circa un anno e mezzo fa...quando ci siamo incontrati, e mi ha comunicato la sua intenzione di scrivere musica da balletto, da mettere in scena con le mie coreografie, sono rimasta perplessa...ancora di più quando mi ha detto di aver pensato ad una vicenda medioevale, una vicenda di adulterio e di delitti passionali, ambientata tra Marche ed Umbria.....mi sono vista catapultata in un inferno di scenografie costosissime, di costumi pesantissimi e di coreografie inevitabilmente realizzate con molti uomini, materiale assai raro nel mondo della danza, e quasi introvabile nelle nostre scuole di provincia; di contro, si è naturalmente affacciata alla mia mente l'immagine delle fresche danze di Isadora ( mio mito da sempre), che mirando ad esprimere pensieri e stati d'animo trovano in sè la loro ragion d'essere, senza alcun bisogno di una situazione scenica esterna;
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'Il Piave mormorava' è uno spettacolo di musica, danza e narrazione per celebrare l'anniversario della Grande Guerra. La serata è oragnizzata dal coro Solidalcanto di Morrovalle, accompagnata dall'ensemble strumentale Armoniosa Marca , con la direzione del Maestro Guido Alici ed il Centro Danza Carillon; la regia è di Stefano Rocchetti e la direzione artistica di Simonetta Strappa. Un programma di musiche e balli del primo Novecento, dalla canzone d'amore a quella di trincea. L'incasso della serata sarà devoluto interamente per i nuovi progetti del reparto di Oncologia dell'ospedale di Macerata diretto dal dottor Luciano Latini.
Appuntamento con il tradizionale concerto gospel promosso ed organizzato dalla Banca della Provincia di Macerata, giunto alla sua quinta edizione. Con l'imponente presenza scenica dei 35 elementi del gruppo ed un altissimo livello tecnico, la corale è tra i più famosi cori gospel a livello internazionale, grazie anche alla loro recente partecipazione ad America's Got Talent, durante la quale ha entusiasmato milioni di telespettatori, arrivando a conquistare i quarti di finale del concorso. Il Virginia State Gospel Chorale è da tempo riconosciuto a livello internazionale come uno dei migliori cori statunitensi; vincitore di numerosi concorsi musicali, ha recentemente conseguito un ulteriore premio qualificandosi al primo posto nella categoria Miglior coro Gospel allo Steve Harvey Neighborhood Awards 2015, tenutosi lo scorso 9 Agosto ad Atlanta.
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La IX Rassegna Teatrale 'Ci credo & ci rido' comincia con Frecando' - mestecanza pe' ride -, un esilarante collage di pièce comiche nato da un'idea di Marco Scarponi, che ne cura anche la regia.
Con l'amichevole partecipazione di Cesare Bocci, da sempre amico speciale di Anffas, saranno in scena le compagnie Teatro Totò, G. Lucaroni e Teatro Club A. Gubinelli, insiame al centro danza El Duende.
Come sempre l'intero ricavato sarà devoluto all'associazione Anffas Onlus Macerata
Testo dell'inglese Richard Bean, libero adattamento da Il Servitore di due padroni di Goldoni. Pierfrancesco Favino e gli attori del Gruppo Danny Rose accompagnati dagli straordinari musicisti di Musica da Ripostiglio, ricollocano sullo sfondo della Rimini degli anni '30 la vicenda di equivoci e avventure di un Arlecchino rivisitato in chiave moderna, utilizzando nuove tecniche e tecnologie.
Beethoven: Concerti per pianoforte - Serie II
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Concerto per pianoforte e orchestra n.1
in do maggiore, op.15
Allegro con brio
Largo (la bemolle maggiore)
Rondò. Allegro scherzando
pianoforte Costanza Principe
Ludwig van Beethoven
Concerto per pianoforte e orchestra n.3
in do minore, op.37
Allegro con brio
Largo (mi maggiore)
Rondò. Allegro
pianoforte Leonora Armellini
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Portare in teatro la lingua di tre grandi italiani Ariosto, Boccaccio, Machiavelli, sfidando la complessità delle loro opere, per scoprire quanto ancora possiamo nutrirci delle loro invenzioni, dei loro azzardi, delle loro intuizioni. E per mostrare, con l'arte della scena, che la bellezza delle loro creazioni è un tesoro inestinguibile, a doppio filo legato a quell'altra beltà che è il nostro paesaggio italiano e le nostre opere d'arte. Sulla scena è parcheggiato un carro-furgone, "casa" e teatro viaggiante della compagnia che si appresta a mettere in scena l'opera. La modularità del carro, favorirà la messa in scena di sette novelle del Decamerone, permettendo di volta in volta la creazione degli spazi e delle suggestioni necessarie alle storie che si vanno a narrare. Una grande passione anima la compagnia, ma non altrettanto grandi sono le loro risorse materiali, si alterneranno quindi in un susseguirsi di ruoli e vicende, forti della loro arte teatrale.
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Spettacolo nell'ambito delle iniziative per la 'Giornata della Memoria' organizzate dal Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Macerata. "Ebrei e zingari" e' un recital di canti, musiche, storie rom, sinti ed ebraiche che mettono in risonanza la comune vocazione delle genti in esilio, una vocazione che proviene da tempi remoti e che in tempi piu' vicini a noi si fa solitaria, si carica di un'assenza che sollecita un ritorno, un'adesione, una passione ed una responsabilita' urgenti, improcrastinabili.
Ingresso Libero
Bop del terzo millennio. I suoi attacchi sono micidiali, il suo senso dello swing proverbiale, il suo eloquio torrenziale. Ma Fabrizio Bosso dispone anche di altre frecce e lo sta dimostrando negli ultimi anni, dopo i folgoranti esordi: la voglia di sbalordire ha infatti lasciato il posto a un equilibrato mix di virtuosismo e poesia. Il trombettista torinese è quindi oggi un artista maturo, capace di agire in più direzioni, di partecipare a omaggi a illustri colleghi come Miles Davis e Don Cherry, di confrontarsi con la musica di Nino Rota, di dialogare con musicisti dal background diverso dal suo come Antonello Salis e Luciano Biondini. Con il suo quartetto Bosso porta a sintesi compiuta le tante esperienze compiute sino ad oggi: l'amore per il Bop è sempre presente, ma filtrato da un sensibilità e da un gusto personali. Del gruppo fanno parte elementi di sicura affidabilità quali Julian Oliver Mazzariello, uno dei migliori pianisti italiani delle ultime generazioni, il giovanissimo contrabbassista salentino Luca Alemanno e il batterista Nicola Angelucci. Il repertorio è composto quasi per intero da brani originali del trombettista, con qualche incursione negli standards, jazz e non jazz, a seconda dell'ispirazione del momento.
La commedia è l'ultimo lavoro portato in scena dal Gruppo Teatrale Giovanni Ginobili. L'opera ha debuttato il 25 Aprile scorso nel teatro di Petriolo dove per cinque sere ha registrato il tutto esaurito. Dal 1981 il Gruppo è impegnato non solo a divertire ma, anche a trasmettere quei valori schietti e preziosi come la fedeltà alle tradizioni della propria gente, la tutela della propria identità ed una visione della vita a misura d'uomo che oggi purtroppo nel mondo della globalizzazione stanno rischiando di scomparire. Da diversi anni la Compagnia si è posta un altro obiettivo: avvicinare i giovani al teatro. Grazie alla loro partecipazione attiva, nel Settembre 2014, ottanta ragazzi tra attori, ballerini, musicisti e cantanti hanno portato in scena lo spettacolo 'Sotto l'arco del torrione' avvalendosi della scenografia naturale della piazza di Petriolo. Come sempre l'intero ricavato sarà devoluto all'associazione Anffas Onlus Macerata
Tutti conoscono la popolare favola di Jean de La Fontaine "La cicala e la formica" nella quale questi due piccoli animali, l'uno simbolo dell'ozio e l'altro del lavoro, sono protagonisti di un'avventurosa storia comica e saggia, piena di incontri, scontri e paure. Quante volte nella vita ci è capitato di sentirci, oppure di venir paragonati, alla poco accorta e sfrontata cicala o, di contro, alla formica previdente e gran lavoratrice ma così refrattaria a qualsiasi sentimento di carità. La favola porta in sé un importante e veritiero significato morale ed educativo: è necessario impegnarsi, lavorare e non pensare soltanto a divertirsi perché altrimenti, prima o poi, ci si ritroverà a mani vuote.
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Andrea Oliva flauto
Francesco Di Rosa oboe
Stefano Novelli clarinetto
Akanè Makita pianoforte
Claude Debussy (1862-1918)
Pour le piano
Prélude - Assez animé et très rythmé (la minore)
Sarabande - Avec une élégance grave et lente (do diesis minore)
Toccata - Vif (do diesis minore)
Camille Saint Saëns (1835-1921)
Sonata per oboe e pianoforte op.166
Andantino / Ad libitum-Allegretto / Molto Allegro
Francis Poulenc (1899-1963)
Sonata per flauto e pianoforte FP164
Allegro malinconico / Cantilena : assez lent / Presto giocoso
* * *
Camille Saint Saëns
Sonata per clarinetto e pianoforte in mi bemolle maggiore op.167
Allegretto / Allegro animato / Lento / Molto Allegro
Romance op.37 per flauto e pianoforte in re bemolle maggiore
Moderato assai
Capriccio su arie danesi e russe op.79
per flauto, oboe, clarinetto e pianoforte
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È uno spettacolo dall'ironia sottile, acuta e intelligente che da sempre contraddistingue Pippo Franco, uno dei più importanti esponenti della commedia all'italiana, che ha fatto parte della storica compagnia del Bagaglino, presentandone tutti i suoi spettacoli, sia televisivi che teatrali. Attraverso la chiave umoristica, l'artista affronta temi importanti come la riscoperta delle nostre radici, il rispetto per la natura, il rapporto dell'uomo con se stesso e con gli altri, per uno spettacolo che non solo diverte ma da spazio a varie riflessioni.
Come sempre l'intero ricavato sarà devoluto all'associazione Anffas Onlus Macerata
F. Schubert Sinfonia n. 3 in re magg., D. 200
W. A. Mozart Concerto per violino e orchestra n. 3 in sol magg. K. 216
W. A. Mozart Sinfonia n. 40 in sol min., K. 550
Violino Laura Bortolotto Direttore Hubert Soudant
Dalla Quinta di Beethoven ad un altro capolavoro immortale della letteratura musicale di ogni epoca interpretato anch'esso dall'arte del grande direttore Hubert Soudant: la Sinfonia n. 40 in sol min., K. 550, di Wolfgang Amadeus Mozart.
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Prima ed esclusiva regionale. Dopo il pluripremiato Un tram che si chiama desiderio, Antonio Latella prosegue la propria analisi nell'universo femminile con uno spettacolo che rilegge i miti del cinema occidentale. Ti regalo la mia morte, Veronika si ispira all'opera cinematografica di Rainer Werner Fassbinder, in particolare alle creazioni che il regista bavarese ha dedicato alla rappresentazione e all'analisi della donna. Partendo dalla rievocazione della vicenda di Veronika Voss, ultima tra le protagoniste del suo cinema, lo spettacolo incontra alcune tra le figure femminili grazie alle quali il regista ha consegnato forse una grande, unica opera in cui sguardo cinematografico e biografia personale tendono inevitabilmente a coincidere.
Sassofonista tenore e soprano dal suono sensuale e aggressivo al tempo stesso, Michael Blake spazia con fluidità tra vari generi musicali. Noto anche per le sue collaborazioni con Ben Allison, Enrico Rava, Steven Bernstein, e per anni i Lounge Lizards. Dalla sua discografia citiamo ‘Kingdom of Champa', album di esordio come leader prodotto nel 1997 dal leggendario Teo Macero, il produttore di Miles Davis fino ad approdare a Tiddy Boom: pubblicato lo scorso anno per la Sunnyside Records Michael Blake cita espressamente tre sassofonisti nelle rarefatte note di copertina di questo album: Coleman Hawkins, Lester Young e Ross Taggart. I primi due sono la fonte di ispirazione di questo eccellente Tiddy Boom, mentre Taggart viene menzionato soprattutto per ricordarne la figura, di recente scomparsa.
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Jiaoyue Lyu è un'abile pianista, suonatrice di Guqin e calligrafa, impegnata nella promozione della cultura e della musica tradizionale cinese. Il Guqin è la cetra a tavola cinese, uno strumento musicale antichissimo la cui arte rischia di andare perduta e di cui Jiaoyue Lyu è affascinante erede.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
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Visual and Performing Arts. Opera originale in due atti per le coreografie e la regia di Paolo Londi. Interpreti: Pescara Dance Festival Company e gli allievi del corso di formazione dell'Ermitage di Macerata con Alessandra Bartoli - Enrica Sabella - Beatrice Bbi - Gloria Carobini- Marghe Cossali - @Kejsi Masha - Susanna Francesconi - Elisa Teo Teodori con la partecipazione strordianria di Marco Zamponi e Paolo Londi In collaborazione con il Comune di Macerata.
Il ricavato verrà devoluto in beneficienza all'Anffas di Macerata
Nessun dorma! È uno spettacolo liberamente tratto da Turandot, il dramma lirico in tre atti musicato da Giacomo Puccini ed ispirato all'omonima fiaba teatrale di Carlo Gozzi. La favola della principessa dal cuore di ghiaccio, in una Cina fantastica di mille e mille anni fa, viene evocata dal racconto di un singolare personaggio: Pu Tin Pao, il boia. Un boia che taglia teste ma che segretamente sogna storie d'amore a lieto fine. Un boia che avrebbe voluto tanto fare un altro mestiere e che, soprattutto, vorrebbe dormire una notte intera. Il proposito è di trasmettere ai giovani spettatori il fascino di storie, melodie e personaggi del grande teatro d'opera in un'occasione teatrale che muove i linguaggi della scena con visionarietà ed ironia unendo teatro d'attore, di figura e l'uso di immagini video.
Roberto Gatto è "IL" batterista italiano più conosciuto ed apprezzato in Italia e nel mondo e senza dubbio quello con l'esperienza più matura e di rilievo, esperienza vissuta come sideman al fianco di alcuni pilastri della musica - tutta - degli ultimi anni ' 50 e come leader di formazioni che hanno contribuito allo sviluppo ed alla nascita di tutta la scena jazzista degna di nota. Con questo nuovo quartetto (Alessandro Lanzoni, piano; Alessandro Presti, tromba; Matteo Bortone, contrabbasso) Gatto ritorna alla dimensione acustica con tre giovanissimi compagni di palco, costruendo con mano leggera e mai prevaricante un percorso variegato e sempre piacevole attraverso le cadenze di varie culture, con brani originali e a firma di diversi autori; atmosfere e ritmi dai diversi caratteri senza però perdere mai di vista la grande tradizione e soprattutto l'indispensabile swing come nella migliore tradizione jazzistica all'insegna dell'improvvisazione.
Opera presentata nell'ambito di '700 Macerata prestigiosa Rassegna monografica di cultura e spettacolo centrata sul secolo XVIII per la direzione artistica di Gianni Gualdoni e promossa dalla Fondazione Alressandro Lanari e dall'Associazione Il Glomere. 'Madamina: Sesso, amore, affetto'. Le donne di Mozart e Da Ponte'; drammaturgia di Gabriele Cesaretti; musica di Wolfgang Amadeus Mozart; Maria Abbate, Pamela Lucciarini soprani; Carmine Monaco baritono; Adamo Angeletti pianoforte; narratore Gabriele Cesaretti; costumi Giuliana Gualdoni.
Quale suggello finale del secolo in merito alle donne, forse non esiste migliore parametro del ciclo di opere scaturite dalla collaborazione teatrale tra Mozart e Da Ponte - Le nozze di Figaro (1786), Don Giovanni (1787), Così fan tutte (1790)- su cui si centra lo spettacolo, in una sorta di ricreazione in palcoscenico qui ed ora del
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A. Vivaldi Concerto per oboe in la min. RV 461
A. Lebrun Concerto per oboe e orchestra in re min.
K. Jarrett Adagio per oboe e orchestra d'archi
W. A. Mozart Sinfonia n. 34 in do magg., K. 131
Oboe Francesco Di Rosa Primo Violino concertatore Alessandro CervoEntra in scena l'oboe: lo strumento che da il "la" all'orchestra. Di origini antichissime (il suo antenato greco era sacro a Dioniso), l'oboe è noto al grande pubblico
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Lo spettacolo ha ricevuto il logo ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della prima guerra mondiale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionali.
Sono trascorsi cento anni dal primo conflitto mondiale. Ci saranno celebrazioni, pubblicazioni, conferenze, riflessioni, e altro ancora. Io vorrei provare a toccare un piccolo punto di quell'immensa catastrofe, un solo corpo, quello di un qualsiasi soldato, anonimo, non appartenente a una precisa nazionalità, e toccare quel corpo nel luogo più emblematico di quella guerra, la trincea. Vorrei tentare di essere laggiù, in quel punto di una trincea di molti anni fa, ed esserci prima di tutto fisicamente, come corpo, in una forma di mimesi totale,
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Quinto ed ultimo appuntamento per Macerata Jazz 2016. A calcare il palco del teatro maceratese questa volta è un sir del jazz, il trombettista Enrico Rava, vera icona nazionale e internazionale che dall'alto della sua esperienza, raccoglie attorno a se quattro giovani talenti. Alla chitarra Francesco Diodati, musicista moderno che coniuga con sapienza tradizione e contemporaneità con un occhio sempre attento al rock e al folk, al contrabbasso Gabriele Evangelista, una delle chicche dei seminari del Siena Jazz con spiccate capacità di interplay e alla batteria il drumming raffinato di Enrico Morello. Il quartetto si è aggiudicato il Top Jazz 2015 come migliore formazione e se questo non bastasse, a Macerata a completare la proposta arriva una special guest, il trombonista Gianluca Petrella, uno dei musicisti più interessanti del panorama internazionale.
Liberamente ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen. Essere uguali. Essere diversi. Tra papere con gli occhiali, strumenti musicali, divertenti e poetiche suggestioni, lo spettacolo cerca di emozionare intorno all'idea che tutti, ma proprio tutti, possono cercare di rendere la propria debolezza una forza. Da qualsiasi punto si parta e in qualsiasi condizione ci si senta. Un modo per alzare gli occhi e guardare il grande cielo che ci circonda, quel cielo nel quale la vita, qualunque vita, ci chiede di provare a volare.
L. Boccherini Musica notturna delle strade di Madrid, op. 30, n. 6, (G. 324)
C. Saint-Saëns Concerto per violoncello e orchestra n. 1 in la min., op. 33 - versione per archi di A. Culiani
A. Schönberg Verklärte Nacht (Notte trasfigurata), per archi, op. 4
Violoncello e direzione Umberto Clerici
Sogni, immagini, suoni, sensazioni, trasfigurazioni. In una parola: "visioni". Quelle notturne, piene di fascino, di mistero e di follia rappresentate con sorprendente
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Sette minuti di Stefano Massini, basato su un episodio realmente accaduto in una fabbrica francese è, in questo passaggio storico, il testo che andavo cercando. Parliamo di lavoro, di donne, di diritti, lo faremo dando voce ed anima a undici protagoniste operaie che ci permetteranno di raccontare con le loro diverse personalità̀, le paure per il nostro futuro e per quello dei nostri figli, le rabbie inconsulte che situazioni di precarietà̀ lavorative possono scatenare, le angosce che il mondo del lavoro dipendente vive in questo momento. Il linguaggio di Massini è vero, asciutto, credibile, coinvolgente, molto attento e preciso nel descrivere i rapporti e i percorsi di vita di undici donne, madri, figlie, tutte appunto diverse tra loro ma capaci di raccontarci una umanità̀ che tenta disperatamente di reagire all'incertezza del futuro.
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Lo spettacolo Viola di Mare dell'attrice e regista Isabella Carloni inaugura la VI edizione della festa del libro Macerata Racconta. L'originale riscrittura per il teatro di Viola di mare trasforma il romanzo del siciliano Giacomo Pilati "Minchia di re" in un intenso monologo, dove l'attrice, in abiti maschili, rivive l'incredibile storia di Pina, la donna che si traveste da uomo per amore. In un mondo incapace di accogliere la diversità Pina, per conquistare la sua libertà, sarà costretta a camuffare se stessa, a vivere ogni giorno come fosse una sfida.
A. Vivaldi Le Quattro Stagioni, da "Il Cimento dell'Armonia e dell'Invenzione", op. VIII
A. Piazzolla Las Quatro Estaciones Porteñas (Le Quattro Stagioni "da Buenos Aires") - versione per violino e archi
Violino e concertazione Stefan Milenkovich
Torna alla FORM, dopo i clamorosi trionfi degli ultimi tre anni, il grande violinista Stefan Milenkovich per presentare in veste di solista e di concertatore un affascinante progetto dedicato alla rappresentazione in musica delle Quattro Stagioni: quelle, famosissime, di Antonio Vivaldi, capolavoro "pittorico-musicale" del Settecento che ha inaugurato il genere dalla cosiddetta musica descrittiva, e quelle, ugualmente
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Gli inciampi del desiderio. Psicoanalista lacaniano tra i più noti in Italia. Insegna all'Università di Pavia. E' fondatore di Jonas Onlus: centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi e direttore scientifico della Scuola di specializzazione in psicoterapia IRPA. Membro fondatore e membro analista ALIpsi. Scrittore. Collabora con diverse riviste specializzate italiane e internazionali e con le pagine culturali de La Repubblica. Gli inciampi del desiderio sonol'oggetto del suo incontro a Macerata nel quale presenta anche il suo ultimo libro dedicato al pensiero lacaniano.
Tanto per cambiare. Il più famoso attore-trasformista al mondo. Una vera e propria superstar in Francia, dove è stato nominato Chevalier des Arts et des Lettres. A Macerata interverrà per raccontarsi e presentare il suo ultimo romanzo "Tanto per cambiare" (Baldini & Castoldi) in cui Renzo, il protagonista, fin da bambino è poco interessato ai giochi dei suoi coetanei, ma è particolarmente attratto dalle maschere perché gli danno la possibilità di diventare qualcun altro. Da allora trasformarsi diventerà la sua più grande passione.
Iniziativa realizzata nell'ambito degli European Opera Days in collaborazione con Macerata Opera Festival e Associazione Sferisterio. Buchi nella sabbia (Sellerio). Opera in Giallo presentazione con interventi musicali di Cesarina Compagnoni (Pianoforte) So Eun Jeon (Soprano), introduce Valerio Calzolaio.
Marco Malvaldi, ricercatore Chimico all'Università di Pisa è anche uno dei più affermati giallisti italiani. E` il creatore dei celebri romanzi del Bar Lume, con protagonisti un gruppo di sagaci e irriverenti "vecchietti" e il "barrista" Massimo, dai quali Sky ha realizzato anche una omonima serie televisiva. Tra gli altri suoi romanzi, tutti editi da Sellerio, ricordiamo "Odore di chiuso", con protagonista Pellegrino Artusi e "Buchi nella sabbia", un divertente giallo che ha come sfondo il mondo della lirica e in particolare la Tosca. Oltre ai romanzi ha scritto diversi saggi tra cui "Capra e Calcoli" e "Le regole del gioco", senza rinunciare al suo stile ironico e divulgativo.
It's a Kind of Magic. Rivisitazione del capolavoro shakespeariano attualizzato in chiave moderna versione musical con l'inserimento dei più famosi brani pop internazionali degli anni '80. Dopo il successo dello scorso anno sul palcoscenico della Sala Umberto, teatro storico della capitale, Le Temps d'une Pause - Accademia Platafisica -Professione Spettacolo - Musica in Scena in collaborazione con Step Dance propongono uno spettacolo d'effetto al Teatro Lauro Rossi allorché rivive, riveduto e corretto, il "Sogno di una notte di mezza estate, il Musical" ardita, divertente contaminazione dell'opera più immaginifica del grande William Shakespeare su un tappeto di note scintillanti e oniriche dei felici anni '80, tutto affidato a un sapiente mix tra giovani e grintosi performer e ben collaudati animali da palcoscenico a partire da Roberto Rossetti nel ruolo di Oberon e Brunella Platania in quelli di Titania oltre a
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